Economia

Bonus 600 euro, aumentano i controlli e le sanzioni

Bonus 600 euro, aumentano i controlli e le sanzioni.
Sono molti gli utenti che hanno provato a fare richieste doppie o dichiarare il falso. Scattano le sanzioni e i blocchi per il bonus ai furbetti.

C’è da dire che nel mese di aprile l’Inps ha dovuto gestire una mole davvero straordinaria di richieste e pagamenti, motivo per cui non è stato certo possibile fare dei controlli accurati, ma ora che l’acqua sembra più serena, cominciano i controlli del settore.

In questo articolo avevamo raccontato la mole di lavoro dell’inps
Quali sono le regioni che hanno tardato le richieste

Visto il poco tempo a disposizione e l’urgenza di far pervenire il bonus dei 600 euro sul conto corrente degli aventi diritto, l’Inps ha di fatto liquidato le richieste pervenute, riservandosi di effettuale i controlli in un momento successivo.

Se non hai letto l’articolo del giorno sui Bonus, ecco qui.Bonus da 600 1000 euro, come?

Bonus 600 euro, aumentano i controlli e le sanzioni

Sono molti i sono i casi in cui il bonus dei 600 euro dovrà essere rimandato al mittente. Il bonus è incompatibile per quanti sono iscritti anche ad altre forme previdenziali obbligatorie, per coloro che sono titolari di pensione, con l’unica eccezione per quelle di invalidità e di reversibilità che non impediscono di ricevere l’indennità dei 600 euro.

L’altro caso è quello che riguarda i beneficiari del reddito di cittadinanza che di fatto è già un aiuto dello Stato e come tale non si può cumulare con il bonus erogato dall’Inps o dalla cassa previdenziale privata.

Dovrannoo restituire l’indennità dei 600 euro tutti quanti i soggetti che non hanno i requisiti di accesso, previsti in particolare per i lavoratori autonomi, per quelli dello spettacolo e per gli operai agricoli.

I lavoratori stagionali devono risultare disoccupati dal 17 marzo 2020, con certificazione di cessazione rapporto di lavoro nel periodo compreso tra questa data e l’1 gennaio 2019.

 

IL Reddito di Emergenza

Gli operai agricoli devono aver effettuato nel 2019 almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo, mentre i lavoratori dello spettacolo devono avere 30 contributi giornalieri versati nel 2019.

Nessun problema invece per coloro che lo hanno ricevuto pur avendo un reddito alto, visto che il decreto Cura Italia non ha previsto un particolare requisito reddituale.

Per quei professionisti iscritti alle casse previdenziali private, e hanno conseguito un reddito inferiore ai 35.000 punti, sono esentati, e lo stesso vale i soggetti con un reddito compreso tra i 35.000 e i 50.000 euro, che hanno registrato un calo dei compensi del 33% nel primo trimestre del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019.

In caso di verifiche, chi non risponderà ai requisiti appena indicati dovrà restituire l’indennità ricevuta, sanzioni penali per false certificazioni non saranno passate.

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