Chi controlla lo stato dei ghiacciai? Nomen omen, i cosiddetti “glaciologi”: riuniti in aziende,
corporazioni, associazioni e gruppi di ricerca, anche l’Italia ne ha uno, il “Comitato Glaciologico Italiano”
(CGI, in pillole).
Il principale osservatore tramite satellite è la NASA, in partnership con l’ESA (l’omologo spaziale
europeo, con la navicella orbitale “CryoSat”, in una ricostruzione fotografica) e ci hanno fornito delle
stime ben precise, basate ovviamente sulla “misurazione” ed il “calcolo”! Vediamo la loro attendibilità..
Lanciata ad aprile del 2010, come pubblicato dalla stessa agenzia spaziale, nel 2013 “..dopo tre anni di
osservazioni, CryoSat ha confermato che il volume della calotta glaciale artica (Polo Nord) sta
diminuendo. Il satellite ha poi dimostrato che anche la calotta glaciale antartica occidentale (Polo Sud)
si sta assottigliando, perdendo oltre 150 chilometri cubi di ghiaccio ogni anno. Questo equivale a una
lastra di ghiaccio larga 1 km, profonda 1 km e lunga 150 km!”
La NASA, che ha lanciato i primi mezzi di osservazione scientifica non prima degli anni ’90, ci prospetta,
invece, questa stima (anno 2022), pubblicata sulla patinata scientifica “Nature”: “..ogni anno perdiamo dai
400 ai 450 miliardi di tonnellate di ghiaccio dai Poli, Nord e Sud” (ndr, sintesi)!
Nel 2023, continua la narrativa martellante, anche dai servizi pubblici ed istituzionali di tutto il mondo
(compresa l’Italia), secondo cui le stime realmente catastrofiche potrebbero arrivare dall’anno 2100!
Quello che viene omesso è che, attualmente, i satelliti che orbitavano e registravano queste stime non
sono più operativi (entrati in avaria o dismissione nel 2022) e verranno ripristinati, con buona speranza,
non prima del 2027. In parole povere, non abbiamo satelliti scientifici che stanno misurando lo
scioglimento dei ghiacciai, mentre leggiamo questo articolo, in pieno surriscaldamento globale: se vi state
chiedendo come e perchè troviamo cosiddette “notizie” e altre proiezioni statistiche nuove, ogni giorno,
oltre il 2022, su stampa, radio, tv e siti internet, anche ufficiali e istituzionali, e vi sentite presi in giro dal
fatto che non c’è un mezzo scientifico in orbita in grado di fornirci i dati giusti, mbhè, siete sulla buona
strada..
C’è da aggiungere che la frase “dai rilevanti orbitali, negli ultimi 30 anni i ghiacciai stanno raggiungendo
il massimo livello di scioglimento” non ha alcun senso, dato che da soli 30 anni li misuriamo da satellite!
E’, in pratica, una ripetizione del medesimo concetto o, se volete, un ossimoro al contrario. Ovvio, non
tutti i satelliti in orbita sono in grado di trasmetterci dati scientifici sensibili sullo spessore dei ghiacciai,
per il fatto che servono macchine adatte a questo scopo e, attualmente, non sono in orbita in maniera
funzionale.
Gli altri sistemi di rilevamento possono essere attendibili? Certamente, ma non sono precisi.
E allora? Si può affermare che non sappiamo quanto sono reali i rischi, la loro entità, e nemmeno stabilire
se i mari potrebbero alzarsi di 1-10 o 100 metri, domani, tra 10 o 100 anni! Dalla serie dei satelliti
Sentinel (Copernicus) siamo in grado di rilevarlo dopo che è successo, punto. Il picco del
surriscaldamento climatico ed il rialzo costante delle temperature ci suggerisce il pericolo di inondazioni,
ma i satelliti che operano nei rilevamenti climatici non riescono a misurare lo spessore del permafrost e,
quindi, sono in grado di fornire allarmi molto vicini ad un evento già innescato.
Non abbiamo il minimo controllo per prevedere il tipo di situazione e, quindi, di prevenire uno scenario
qualsiasi, con una percentuale di attendibilità minima: tutti i dati che vengono pubblicati dopo le avarie
dei due satelliti divengono, così, privi di fondamento, e non abbiamo indicazioni da prima degli anni ’90..
siamo ancora immersi nello studio di alcune fasi climatiche che erano già in corso, da secoli prima, e non
sappiamo con certezza né il punto di partenza, né quello di arrivo! Siamo solo nel mezzo, cercando di
capirci veramente qualcosa. Sorpresa!
Angelo Zammuto
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