Dopo il trionfo del 2023 dell’Intelligenza Artificiale, l’autunno del 2024 si attesta come nuovo inizio per il metaverso: un vero e proprio Rinascimento Digitale, in cui l’uomo si appresta ad abbandonare sempre più contenuti della realtà fisica, relegando attività lavorative, sociali e finanziarie in un mondo privo di materia. Vediamo come accedere alla realtà virtuale, cercando di capire il collegamento tra la dimensione fisica e quella virtuale e come questo processo di dematerializzazione della realtà sarà presto a portata di tutti, come scelta inevitabile.
L’esperienza di un metaverso equivale a trascendere la realtà fisica, in contenuti immersivi per il Web 3.0, in cui l’identità digitale, o avatar certificato, accede tramite tecnologie che permettono di espandere la percezione delle cose: con un visore si può accedere da ogni direzione, semplicemente girando il collo, con bracciali e cavigliere si può camminare, saltare ostacoli e correre, coi guanti in motion capture si possono afferrare cose, toccare persone che sentono le nostre interazioni, attraverso tute aptiche. Quest’ultima tecnologia permette anche di poter fare esperienze di vento, terra, acqua, lava, caldo, freddo, a seconda dei sensori montati.
A cosa serve tutto questo? L’esperienza del lockdown, così quella dell’inizio del riscaldamento globale, ci ha fatto capire la fragilità di un mondo globalizzato di merci, beni e servizi: la scelta di abbandonare le micro-economie circolari, a favore di un sistema che scambia tutto in blocco tramite una catena planetaria, ha presto svelato i suoi limiti. Fino all’anno scorso, lo stop dei sistemi di produzione e trasporto, durante il periodo di restrizioni da Co.Vi.D.-19, ha lasciato perfino le farmacie coi medicinali contati, proprio per la mancanza di materie prime per fabbricarli. Le emissioni di anidride carbonica dei sistemi di produzione hanno contribuito a rendere meno vivibile il cambiamento climatico e altre ripercussioni sono all’orizzonte, chiare come il sole che sta cuocendo sulle nostre teste. Il cambiamento diviene inevitabile, così come un continuo stato di emergenza. Il metaverso si pone come soluzione finale, rendendo accessibili all’esperienza umana senza movimento, contenuti che hanno bisogno di spostamenti, viaggi, trasporti, quindi un sistema continuo di automobili, treni, navi e aerei, ma ma anche benzina e diesel, uffici, condizionatori, mobili, bagni, e linee di servizi dedicati, solo per portare il proprio corpo ad un lavoro che può essere espletato tranquillamente da casa, in pigiama e senza spese.
Ma con questo non stiamo dicendo che è meglio o che è più giusto, ma solo che si può già fare.. e che sarà un passaggio inevitabile!
Avendo raggiunto alti livelli di tecnologia, con robot e muletti automatizzati si possono già controllare produzione e stoccaggio di beni, dalla raccolta di agrumi e olive alla gestione dei magazzini per la vendita; con i droni, le consegne non necessitano di personale, pacco per pacco; l’intelligenza artificiale sta già gestendo servizi statali e ce la ritroviamo perfino dentro frigoriferi, frullatori e lavatrici; il metaverso rende accessibili tutti questi contenuti, ma non solo..
Visitare un museo dall’altra parte del mondo non necessita più un viaggio aereo, basta un visore, con biglietto d’entrata di costo irrisorio: si può passeggiare nel proprio giardino con una tecnologia in testa accessibile a tutti, che si indossa come un cappello con una visiera (ottimi visori hanno costi inferiori ai 500 euro); si può stare all’aria aperta, ma con gli occhi dentro un museo, roteare il collo verso qualsiasi direzione, scrutare da lontano un quadro e raggiungerlo da vicino.
Ma non finisce qui: chiunque diventa subito un astronauta, appeso nello spazio con un visore in testa; se non lo avete mai provato, è un’esperienza unica, restare appesi nel vuoto, mentre si è in piedi sul pavimento di casa o comodamente sdraiati sul divano, farsi accarezzare dal vento di una supernova, visitare le stazioni spaziali costruite dall’uomo e interagire coi nostri astronauti.
E se il prossimo passo sarà tuffarci nell’Etna in esplosione, con una tuta aptica e sempre in completo relax da casa, i confini sensoriali e l’attraversamento di nuove porte della percezione ci aspettano dietro l’angolo, in un futuro molto prossimo, per esperienze quotidiane, come girare col carrello della spesa in un supermercato, acquistare tutto senza fila e attenderlo direttamente a casa, in pochi minuti. Si può interagire al banco del pesce, scegliere una bella spigola, farsela pulire e imbustare davanti, per salutare subito il commesso e iniziare a preparare (ricordandosi di togliere il visore dalla testa), in attesa che arrivi a casa per cucinarla.
Un concetto nuovo di vivere la realtà, ma anche una scelta quasi obbligata, perfino per gli iper-realisti: basterebbero, infatti, temperature costanti più alte di anche solo 5-7 gradi, per tre mesi di fila d’estate, per bloccare tutto e tutti, a livello globale e per il resto delle stagioni: un caldo persistente, di mesi, sopra i 40° non permetterebbe un adeguato lavoro manuale, così come bloccherebbe i trasporti delle merci. E’ auspicabile, quindi, un prossimo lockdown climatico-energetico, con fastidi molto più persistenti, come insetti, mancanza d’acqua e scarsità di beni alimentari: la soluzione è ridurre il fabbisogno energetico, abbassando il consumo e diminuendo le attività quotidiane! E se pensate a come far arrivare il pesce dal mare, mbhè, la pesca col drone esiste già!
E come mandare il resto del mondo avanti? Semplice, attraverso l’intelligenza artificiale, sistemi automatizzati e confinando nel metaverso le principali attività funzionali, riducendo a zero l’intervento umano nel settore del terziario e dei servizi che non richiedono personale, già di fatto! Diminuire il fabbisogno e la necessità di spostamenti farà scendere drasticamente la produzione, dandoci tempo libero da dedicare a noi stessi. Non è morale, ma esigenza pratica e necessaria.
Fa spavento? Bene.. perché, in questo periodo di mezzo, c’è in ballo una vera e propria rivoluzione esistenziale e non sappiamo come vivremo tra pochissimi anni, in un contesto in cui la tecnologia ha già superato il nostro reale bisogno e siamo già circondati dal superfluo, con un clima rovente e dove scarseggerà il necessario ..e presto!
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