Municipio II: arriva il vincolo paesaggistico per i villini storici di corso Trieste
27 Maggio 2020di Antonio Di Stefano
La notizia pubblicata nella Gazzetta ufficiale del ministero dei Beni Culturali a gennaio è diventata realtà. Il vincolo paesaggistico ai villini storici è stato posto anche su corso Trieste. L’iter, che era stato avviato dall’ex soprintendente Francesco Prosperetti, si è concluso con la decisione del direttore generale Archeologia, belle arti e paesaggio del Mibact Federica Galloni. Il vincolo è il risultato di un lavoro portato avanti da Comune e la Regione. L’importanza di questo atto risiede anche nel fatto che si tratta della prima volta che viene posto un vincolo paesaggistico a un pezzo di una grande città in base al Codice dei beni culturali.
Questo è il “complesso urbano” ritenuto dal Mibac di notevole interesse pubblico: complesso unitario di piazza Caprera, con le direttrici principali di via degli Appennini e via delle Alpi; complesso unitario di piazza Mincio, con le direttrici di via Aterno e di via Brenta; complesso unitario lungo la direttrice di via Capodistria e viale Pola; complesso eterogeneo lungo la direttrice di via Reno e i suoi nodi di piazza Ledro, piazza Sabazio, piazza Trasimeno e le visuali verso corso Trieste (via Clitunno, via Adige, via Topino, via Ufente, via Bisagno); nuclei residuali della direttrice principale di viale Gorizia, via Gradisca e via Rovereto, con il tessuto di completamento verso via di Santa Costanza e viale Pola. complesso di piazza Trento con i suoi edifici di testata, ingresso verso piazza Caprera e Coppedè; nuclei residuali lungo via Dalmazia. Un’autentica svolta, quindi, che impedirà al Trieste-Salario di assistere a un nuovo abbattimento di edifici otto-novecenteschi, come accaduto a via Ticino, dove il 16 ottobre 2017 venne demolito un palazzo d’epoca al civico 3.